moda etica e sostenibile, consigli per le eco-fashionist

“Il bello e il buono. Le ragioni della moda sostenibile” Si tratta del libro,  curato da Marco Ricchetti e Maria Luisa Frisa (Marsilio editore, euro)lo citiamo perchè trattano il tema della moda sostenibile che sta, effettivamente, diventando una tendenza sempre più consistente. Vi abbiamo già parlato di brand come Made with Milk ed i suoi tessuti realizzati con la fibra di latte, dei capi ecologici di Umasan , delle borse di Reversible, realizzate con gli scarti della realizzazione di pavimenti in linoleum, e delle collane di Alienina.

Ancora, abbiamo l’esempio di Carmina Campus un brand di accessori, gioielleria e componenti d’arredo creato  dalla designer Ilaria Venturini Fendi: la  100% made in Africa, all’insegna del riuso e riciclo, include  borse ricavate dai rivestimenti delle automobili Fiat.

Think Pink: Calanque, una storia lunga 30 anni

 Da oltre 30 anni Think Pink e il suo pallino rosa ispirano un’intera generazione, non come semplice marchio, ma come una vera e propria filosofia di vita, fatta di natura, spazi aperti e libertà.

Questo è quello che ancora oggi ritroviamo nella collezione Think Pink, che riesce a coniugare comodità e gusto urbano, per uno stile inconfondibile.

Con un occhio al passato e uno alla tradizione sportiva, il Calanque, capo icona che ha fatto la storia del brand, viene interpretato in chiave contemporanea con nuove linee, vestibilità e fantasie. L’originale pantalone con maxi toppe sulle ginocchia e coulisse, nato con il freeclimbing nel 1979 all’ora come oggiAggiungi un appuntamento per oggi, rompe i tradizionali schemi di arrampicata, divenendo un “must have”, imponendosi come segno indiscusso di libertà e anticonformismo, un capo da poter indossare sempre.

Di seguito alcune proposte dalla collezione Uomo Donna per la Primavera Estate 2011.

Think Pink collezione Primavera Estate, la moda che rispetta la Natura!

 Una moda che rispetta la Natura. Da oltre 30 anni Think Pink e il suo pallino rosa ispirano un’intera generazione, non come semplice marchio, ma come una vera e propria filosofia di vita, fatta di natura, spazi aperti e libertà.

La natura per Think Pink è mezzo attraverso il quale l’uomo può raggiungere il benessere, per questo è fondamentale rispettarla e preservarla.

Nascono così due capi esclusivi, realizzati con una fibra ottenuta da nylon riciclato, generata dalla riconversione degli scarti derivanti dalla lavorazione del nylon vergine utilizzato per altre produzioni.
Il risultato è un capo di alta qualità che aiuta e preserva l’ambiente, poichè riduce i rifiuti industriali, l’emissione di gas serra e risparmia energia.

Le tendenza oggi? Il rifiuto…con affetto!

 RCA è un nuovo servizio di raccolta rifiuti. L’operazione effettuata non è né di riciclo né di riutilizzo ma di riaffezione. RCA permette di raccogliere e rimettere in circolazione quegli oggetti che, a causa di una tendenza allo spreco e alla mancanza di spazio, vengono gettati seppur ancora utilizzabili. RCA li sottrae dalla discarica o dalla distruzione rimettendoli di nuovo a disposizione dei cittadini. Il cassonetto della spazzatura viene quindi ripensato e trasformato in luogo di scambio tra oggetti che riacquistano utilità e persone che vi si riaffezionano. Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare il cittadino intorno al problema dei rifiuti e in particolare dello spreco. Chi una volta nella vita non ha detto “Mi dispiace buttarlo via.”? Ciò significa che molte volte si gettano oggetti ancora utilizzabili. RCA vuole agire sulla coscienza della singola persona stimolandola ad interrogarsi sul proprio rapporto con l’oggetto e sull’azione quotidiana del “gettare nella spazzatura”. L’obiettivo è quindi quello di evidenziare l’importanza di un “rifiutare” in maniera critica e consapevole.

Vestire Ecologico: guarda il percorso della tua t-shirt

 Scegli una t-shirt, un maglione o i boxer! E scopri quanti chilometri han viaggiato le materie prime, di quanta energia è fatto il capo d’abbigliamento e quanto “pesa” in CO2. Prova. Vai su Patagonia.com, Footprint Chronicles Poter conoscere la storia produttiva di un oggetto che si acquista può mettere in condizione i più attenti di scegliere gli articoli in base al loro impatto ambientale. Chissà, forse tra pochi anni le vecchie etichette ‘100% cotone’ o ‘made in’, potrebbero essere sostituite con altre, indicanti magari i chilometri percorsi da un indumento per arrivare sui nostri scaffali, o dirci quanta CO2 è stata immessa nell’atmosfera; o ancora da dove provengono le materie prime utilizzate e dove sono stata lavorate. Una delle aziende che ha preso alla lettera questa visione è Patagonia, un’outdoor di prodotti di abbigliamento famosa in tutto il mondo. L’iniziativa si chiama Footprint Chronicles ed è visibile da tutti semplicemente collegandosi alla rete (link qui sotto). Prendendo ad esempio un articolo come una t-shirt, con un semplice click del mouse, appare un mappamondo con tracciata tutta la storia della maglietta: il cotone proviene dalle coltivazioni turche, certificato bio; viene poi filato e cucito in Thailandia, per essere distribuito dal Nevada in tutto il mondo.