Massimo Rebecchi apre la nuovissima boutique monomarca a Piazza di Spagna

 Special Guests sul red carpet per MASSIMO REBECCHI! L’occasione è stato l’esclusivo opening party per la nuovissima boutique monomarca a Roma della griffe. Location prescelta Piazza di Spagna 65 che è stata per una sera il crocevia di personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e del cinema italiano, tutti amici dello stilista toscano.
Da Giorgio Panariello, Martina Colombari, al cantante Max Gazze’, Marcello e Simonetta Lippi. Ma anche Vanessa Kelly e Justine Mattera, oltre ad altri importanti ospiti. Binomio Party & Guest quindi, per festeggiamenti romani durati fino a notte inoltrata, nella cornice unica e prestigiosa di Piazza di Spagna meta raffinata e ambita del fashion-system.

Ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti, affacciata sulla piazza più amata e magica di Roma, la configurazione spaziale dello store riflette quella dei tradizionali “fondi”, le antiche botteghe che dal fronte a filo strada dell’edificio si allungavano verso l’interno. Il nuovo punto vendita occupa una porzione, articolata tra piano terra e primo piano, di un palazzo settecentesco: entrambi i livelli, concepiti come aree di vendita, con una superficie totale di oltre cento metri quadrati, vedono accostate le proposte Donna e quelle Uomo.

Massimo Rebecchi: “nouvelle couture” tra echi giapponesi e richiami decò

 Cool come Lauren Hutton dei primi anni ’80, moderna come Emma Watson: la donna Massimo Rebecchi per la prossima Primavera-Estate rivela un’attitudine disinvolta e dolce insieme, che si dimostra in una silhouette scattante ma soprattutto fluida e sciolta. Nel segno di una sostenibile – e iperfemminile – leggerezza da “nouvelle couture”… Le forme, pur facili ed immediate, sono versatili e mai statiche. Il punto vita si sposta, si alza, si abbassa, talvolta non è affatto segnato, talvolta è strizzato da una cintura sottile come un laccio o annodata a fiocco. Ci sono drappeggi, piccoli rimborsi, coulisse che creano movimento, in un gioco di assonanze tra reminescenze Art Nouveau ed impressioni giapponesi. Non mancano segni vezzosi: le ruches e le balze, i ricami, le spalle arricciate della camicie piccole. Le giacche si accorciano a giacchini, i trench sono poco più che caban, gonne e bermuda non arrivano al ginocchio…La leggerezza delle materie è indispensabile nel rendere questa propensione alla fluidità. Si alternano e si accostano tra loro cotone-lino e seta lavata, cadì e jersey ultralight, nappa peso-piuma e fibra di bamboo…I colori rubati a Chagall si susseguono in una paletta sostanzialmente pacata, in cui spiccano toni più decisi. Si parte dalle gradazioni comprese tra il celeste ceruleo ed il blu zaffiro per arrivare alle nuance polvere, mastice, sabbia, fango.