Giorgio Armani Uomo: collezione Autunno Inverno 2010 2011

 Un’emozione. Una sensazione forte. Un’immagine che racconta storie, si impadronisce di lembi di memoria, disegna un’estetica dai precisi valori etici. Al dinamismo di chi si proietta nel futuro aggiunge quel sentimento estremo e coinvolgente che è il romanticismo. La passione che guida i pensieri e la vita.

Così una vaga aria di rivoluzione libera l’uomo di Giorgio Armani Autunno Inverno 2010 2011 dal sospetto di quel processo di mercificazione che ha travolto la moda, costruendo un sorprendente effetto di “futurista romantico”. Dove il rigore di un gusto militare, dalla linea asciutta e accostata al corpo, è contraddetto da dettagli romantici come il basco, gli occhiali da vista, il tocco delle ghette di montone. Un oggetto di garbo ispirato da una magnifica fotografia di Paul Poiret in robusto maglione, giacca attillata e un accenno di ghette che occhieggiano tra il pantalone e la scarpa.

Giorgio Armani presenta la nuova collezione Uomo Autunno Inverno 2010 2011

 Un’emozione. Una sensazione forte. Un’immagine che racconta storie, si impadronisce di lembi di memoria, disegna un’estetica dai precisi valori etici. Al dinamismo di chi si proietta nel futuro aggiunge quel sentimento estremo e coinvolgente che è il romanticismo. Nella nuova collezione Giorgio Armani Uomo Autunno Inverno 2010 2011, la passione guida i pensieri e la vita.

Così una vaga aria di rivoluzione libera l’uomo di Giorgio Armani dal sospetto di quel processo di mercificazione che ha travolto la moda, costruendo un sorprendente effetto di “futurista romantico”. Dove il rigore di un gusto militare, dalla linea asciutta e accostata al corpo, è contraddetto da dettagli romantici come il basco, gli occhiali da vista, il tocco delle ghette di montone. Un oggetto di garbo ispirato da una magnifica fotografia di Paul Poiret in robusto maglione, giacca attillata e un accenno di ghette che occhieggiano tra il pantalone e la scarpa.

Giorgio Armani collezione Uomo primavera estate 2009: l’Est incontra l’Ovest

 Incontro di culture, contaminazione di gusti, gioco di contrasti che creano un equilibrio diverso tra giacche (quasi) formali e pantaloni di shantung, leggeri e confortevoli. In questa contrapposizione di stile, che porta in città una rilassata eleganza di gesti, la giacca – sempre destrutturata, ma perfettamente costruita – sceglie galles, gessati, tessuti in apparenza tradizionali che sottolineano la struttura rigorosa del capo. Indossato su gilet a doppiopetto, camicia a volte sciolta e portata fuori dai pantaloni, leggere chemises all’orientale. Perfetta mediazione con i pantaloni light all’indiana, alla balinese, alla malese, a volte anche stampati, sempre di dimensioni ricche.

Cambia forma anche il modello più Armani, con pinces che rendono sottile il bacino e gamba che si restringe leggermente verso il fondo, dando slancio alla figura: effetto accentuato dalle nuove dimensioni della giacca, leggermente più corta e sottile. Invece della cintura, cravatte annodate in vita con apparente casualità.