Austerità? Le first lady amano le griffe

 Certo é che se anche noi “comuni mortali” fossimo invitate alla Scala per assistere alla prima di una mega compagnia internazionale, passeremmo un intero mese a cercare il vestito che possa farci apparire le più belle e le più eleganti della serata. Con una differenza: che il nostro budget arriverebbe a massimo a 200 euro (scarpe comprese) e alla fine opteremmo per il solito, classico tubino nero che non tramonta mai, e che alla fine dei conti, fa sempre la sua bella figura, soprattutto se sapientemente abbinato a qualche accessorio.

Moda: alla crisi si risponde con i gruppi di acquisto

 Il settore della moda prende di petto la crisi per sconfiggerla. Il Consorzio veronese della moda ha varato i Gruppi di acquisto, una iniziativa che ha riscosso già l’interesse di una trentina delle 48 aziende consorziate. In pratica alle aziende aderenti vengono messi a disposizione prodotti e servizi che dovranno avere il miglior rapporto qualità-prezzo. Sono stati anche individuati i primi interlocutori che hanno incontrato le aziende in una riunione a Mozzecane. E non si parla solo di gruppi di acquisto on line, che fanno subito pensare a Groupon e Groupalia, ma anche luoghi di incontro fisici (non solo virtuali) dove poter acquistare in gran quantità.

Shopaholic, la crisi cambia le donne

 Sono finiti i tempi in cui le donne potevano definirsi “shopaolic“, ovvero maniache dello shopping. Ogni donna prova una sensazione di orgoglio e soddisfazione mentre stringe il proprio ultimo acquisto, specialmente se desiderato da tempo. La donna è  meticolosa ed ama passare le ore nei negozi a provare e riprovare i capi che più le piacciono. Lo shopping é utile a molte persone per distrarsi dal lavoro quotidiano o per in qualche modo, rallegrarsi. L’uomo, a differenza delle donne, entra ed esce in poco tempo e a volte si annoia ad accompagnare la propria donzella.

Moda Italia: crescita 2011 ma si teme recessione



La moda in Italia non conosce crisi, almeno per il momento. Sebbene il contesto nazionale e internazionale viva un momento di austerità dal punto di vista economico, la moda e lo charme sembrano non essere toccati dallo spettro recessione. Nella prima parte del 2011 le imprese italiane della moda hanno continuato a registrare un buon aumento del fatturato, trainato soprattutto dalla componente estera, il Made in Italy negli altri Paesi risulta essere ancora apprezzatissimo e non teme il confronto delle più economiche industrie cinesi o di altri Paesi emergenti. Tutto roseo,  ma a partire dagli ultimi mesi dell’anno lo scenario potrebbe cambiare, in peggio.

Crisi della moda? Sfilate a Milano per reagire

 Se la crisi si fa sentire noi… sfiliamo! Non solo un modo per far conoscere le nuove collezioni, ma “un’occasione per reagire alla crisi”: così il presidente della Camera della moda Mario Boselli ha presentato la prossima settimana della moda milanese, che partirà il prossimo 21 settembre, per concludersi giorno 27. La Camera della Moda ha tagliato le stime sulla crescita del giro d’affari 2011 da +8% a +4%.

La crescita 2011 sara’ dimezzata rispetto alla precedente stima – ha sottolineato il presidente della Camera della Moda, Mario Boselli, durante la presentazione delle sfilate che si terranno dal 21 al 27 settembre – d’altra parte si parla ugualmente di crescita. L’Italia – ha aggiunto – non cresce, l’Europa cresce poco e i paesi che crescono sono ad almeno 5 mila miglia. Un vero dramma per le piccole e medie imprese che compongono il settore.