Coccinelle, l’azienda italiana famosa nella produzione di borse, scarpe e accessori nel segmento del “lusso accessibile” ha chiuso il primo trimestre 2012 con risultati sostanzialmente in linea con lo scorso esercizio.
cina
Brioni apre tre boutique in Cina
Il marchio di lusso maschile Brioni, che di recente è stato assorbito dal gruppo francese PPR, ha festeggiato L’anno del Drago, ossia il Capodanno Cinese puntando e rafforzando la presenza in Oriente con l’apertura di tre monomarca a Wuhan, Guangzhou e Shenyang.
D&G chiede scusa agli hongkonghesi
Per avere un quadro chiaro della vicenda dobbiamo tornare indietro di alcune settimane: D&G e’ finito al centro delle polemiche dopo che un addetto alla sicurezza della boutique di Canton Road (che si trova nella strada della moda hongkonghese) ha impedito a un ragazzo di fotografare la vetrina. Un divieto che, secondo quanto detto dall’uomo della security, sarebbe rivolto solo alle persone dell’ex colonia britannica, ma non ai turisti cinesi, ai quali era permesso di fotografare. Il ragazzo in questione non ha digerito la vicenda ed ha subito raccontato l’accaduto su Facebook e la notizia si é diffusa più di quanto si immaginasse. La protesta si e’ subito diffusa su internet e su Facebook ci sono state migliaia di persone che hanno appoggiato la protesta.
Shoes from Italy in Cina e Giappone
Chi l’ha detto che sono solo i cinesi ad averla fatta franca nel nostro mercato? Il made in Italy ha un asso nella manica che non teme confronti, rappresenta un marchio importante e in molti casi senza rivali: é la qualità che può fare la differenza. Poco importa se il prossimo obiettivo é l’Asia: lo stile e la qualità italiana sapranno farsi valere. Nello specifico é il settore calzaturiero italiano che si apre a questa sfida: ‘Shoes from Italy‘ presenta le collezioni autunno-inverno 2012/2013 agli operatori del mercato asiatico attraverso una serie di kermesse e fiere che permetteranno ai nostri prodotti di sbarcare in Cina e in Giappone e conquistare anche lì una fetta di mercato.
O.X.S sbarca in Cina con il primo monomarca
IL brand O.X.S sbarca in Cina con il suo primo monomarca. Grazie all’accordo di partnership con il Gruppo Sasseur, il brand ha potuto aprire il suo primo store nella città di Hanghzou, all’interno del prestigioso mall Sasseur International Life Plaza.
Modaprima: fast fashion e ready to wear made in Italy
Modaprima rappresenta la più importante kermesse fieristica internazionale per il fast fashion e il ready-to-wear per la media e grande distribuzione: si é chiusa poche settimane fa con numeri davvero esaltanti: presentati i bestsellers primavera-estate 2012 di circa 150 marchi e 600 buyer internazionali provenienti da oltre 50 paesi esteri. La 71esima edizione di Modaprima si é svolta per la prima volta a Firenze dopo il trasferimento del salone da Milano. A dare nuova vita a Modaprima é stato un leader dell’organizzazione fieristica: Pitti Immagine.
Moda sposi: abito nuziale cinese
La scelta é davvero dura: spendere migliaia di euro per un vestito che dovremo indossare una sola volta nella nostra vita, oppure affidarci agli scopiazzatori per eccellenza, coloro che vivono clonando tutto di tutti, che grazie al cambio riescono a vendere i loro prodotti a prezzo stracciato nonostante tasse di dogana e contingentamenti vari. Gli abiti cinesi sono ormai dappertutto, ce ne sono anche per le spose. I cataloghi dei negozi cinesi online generano spesso non poco entusiasmo, una quantità incredibile di merce di ogni tipo proposta a prezzi bassissimi, stracciati, estremamente convenienti.
Milano Fashion Global Summit: Italia e Cina a confronto
Parte oggi il ‘Milano Fashion Global Summit‘: dalle ore 9 alle 19 a Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria a Firenze, i maggiori rappresentanti del mondo della moda e del lusso internazionale si incontreranno e l’elemento di discussione saranno le nuove opportunità dell’industria della moda all’interno dei nuovi scenari post globalizzazione. L’edizione di quest’anno é stata battezzata: ‘Options of Luxury – The Voice of China: Evoluzione dei consumatori, style, produzione, distribuzione e investimenti’: da concorrenti gli asiatici si sono trasformati in un immenso mercato del lusso, le decine di milioni di cinesi rappresentano un mercato sul quale il Made in Italy ha conquistato appeal.
Il Made in Italy attacca la Cina, la rivincita
Ormai ne siamo sommersi. Il Made in China é dappertutto: vestiti, calzettoni, scarpe, pigiami, pinze per capelli, nonchè forni a microonde, lavastoviglie, tende, smalti, e accessori vari. Insomma ormai ci meravigliamo anche se qualcosa non é prodotta nel continente giallo. Ma finalmente é arrivato il momento della riscossa: dopo un anno di dialogo è stato firmato ieri, a Pechino, l’accordo di cooperazione tra la Camera nazionale della moda italiana e la China national garment association (Cnga). Le due associazioni collaboreranno anche per armonizzare i calendari delle varie manifestazioni in Italia e in Cina.
Jimmy Choo: entro il 2016 altri 50 punti vendita in Cina
L’amatissimo brand Jimmy Choo ha deciso di ampliare la sua offerta nella terra d’oriente, ossia nella grande Cina con l’apertura di 50 negozi nei prossimi cinque anni.
Il marchio, prende esempio da le tante maison che stanno puntando tutto sulla Cina, cercando di sfruttare le opportunità che giungono dal mercato del lusso cinese.
Le aziende tessili italiane sono ottimiste rispetto alla loro presenza in Cina
I consumatori cinesi stanno cominciando ad apprezzare il valore della qualità e molte aziende tessili italiane si dicono ottimiste rispetto al proprio futuro in Cina, nonostante questo paese sia noto per la produzione di prodotti non proprio di alta qualità. Mentre gli operatori del tessile italiano prendevano parte a Pechino all’edizione 2008 di Intertextile Beijing Apparel Fabrics, hanno sostenuto che la Cina non puo’ offrire lo stesso livello di innovazione nel design e i servizi ai clienti per cui l’Italia é famosa.
Corrado Conti del Lanificio Fratelli Ormezzano ha osservato che la principale strategia degli operatori italiani in Cina consiste nel produrre tessuti di una qualità così alta che i fornitori cinesi non riescono a riprodurla, aggiungendo che la sua azienda ha investito moltissimo e prodigato sforzi per mettere a punto un trattamento speciale del prodotto e un nuovo processo di colorazione.
Gucci vince una causa in difesa del proprio marchio
Gucci ha vinto la causa contro un calzaturificio cinese che ne aveva contraffatto il marchio, segnando un affondo contro la pirateria dei prodotti firmati diffusa in Cina. Il Senda Group, un noto calzaturificio cinese, è stato condannato a pagare RMB180.000 (circa €16.200) in risarcimento a Gucci per aver violato i diritti sul marchio, avendo prodotto e commercializzato sandali da donna con il famoso motivo “GG”, sandali che erano venduti da un grande magazzino di Shanghai, lo Yaohan N.1 Department Store fino ad agosto del 2006, prima che il caso fosse scoperto da Gucci.