Cool come Lauren Hutton dei primi anni ’80, moderna come Emma Watson: la donna Massimo Rebecchi per la prossima Primavera-Estate rivela un’attitudine disinvolta e dolce insieme, che si dimostra in una silhouette scattante ma soprattutto fluida e sciolta. Nel segno di una sostenibile – e iperfemminile – leggerezza da “nouvelle couture”… Le forme, pur facili ed immediate, sono versatili e mai statiche. Il punto vita si sposta, si alza, si abbassa, talvolta non è affatto segnato, talvolta è strizzato da una cintura sottile come un laccio o annodata a fiocco. Ci sono drappeggi, piccoli rimborsi, coulisse che creano movimento, in un gioco di assonanze tra reminescenze Art Nouveau ed impressioni giapponesi. Non mancano segni vezzosi: le ruches e le balze, i ricami, le spalle arricciate della camicie piccole. Le giacche si accorciano a giacchini, i trench sono poco più che caban, gonne e bermuda non arrivano al ginocchio…La leggerezza delle materie è indispensabile nel rendere questa propensione alla fluidità. Si alternano e si accostano tra loro cotone-lino e seta lavata, cadì e jersey ultralight, nappa peso-piuma e fibra di bamboo…I colori rubati a Chagall si susseguono in una paletta sostanzialmente pacata, in cui spiccano toni più decisi. Si parte dalle gradazioni comprese tra il celeste ceruleo ed il blu zaffiro per arrivare alle nuance polvere, mastice, sabbia, fango.