Non eravamo stati certo noi a darle il primo posto sul podio della donna più elegante. Era stato l’autorevolissimo Vanity Fair a dare lo scettro della donna più elegante alla premiere dame francese che, insieme a Sheika Mozah e Kate Middleton, ha occupato rispettivamente il primo, il secondo e il terzo posto del podio. Ma a molti non era scesa giù. La premiere dame francese infatti non risulta essere troppo simpatica qui in Italia e sembra anche nel resto del mondo, specialmente dopo le sue ultime dichiarazioni, che risultano essere uno schiaffo alla miseria, al lavoro degli operai in fabbrica e alle mamme “normali” che ogni giorno sono costrette a lottare tra lavoro, bebè e gestione della casa. Ma veniamo al dunque, ecco quanto dichiarato dalla signora Sarkozy alla rivista “Figaro”, in merito al desiderio delle donne di mettere prole a questo vile (non per lei) mondo:
Non credo che si facciano i figli ponendosi queste domande – dice alla giornalista che le chiede cosa significhi mettere al mondo un figlio in periodo di crisi -. Un figlio si fa piuttosto in una sorta di felice incoscienza ed è così dalla notte dei tempi. Siamo in tempi di crisi ma se la riproduzione umana fosse legata alla prospettiva di una vita perfetta nemmeno noi saremmo qui. D’altronde, penso che l’istinto di sopravvivenza si manifesti anche con il desiderio di un figlio.
La giornalista in questione deve avere avuto qualche notte insonne o aver sbattuto la testa da qualche parte se proprio alla Bruni va a chiedere cosa significhi avere un figlio in momento di crisi. Cosa può significare? Dover comprare un chilo di latte in polvere a 50 euro invece che 60? Scegliere tra lenzuolini di pura seta o puro lino? Mettere un pannolino Armani o Valentino? No, decisamente non crediamo che la premiere dame avrà questo tipo di problemi, nè tantomeno che sia in grado di rispondere alla domanda della fantomatica giornalista. Eppure la risposta l’ha data ed ha anche incalzato la dose:
Come moglie del presidente Nicolas Sarkozy sono molto aiutata – ha detto -, non ho una vita difficile, non devo chiedere il congedo maternità, non sono obbligata nemmeno a prendere i trasporti pubblici alle sei del mattino come il 90% dei miei concittadini.
Grazie di avercelo ricordato cara Carla, e pensare che noi temevano di poterti incontrare alla fermata dell’autobus con i capelli arruffati, le occhiaie di una notte insonne e il trucco sbavato del giorno prima. Peccato. Avrai un gran bel da fare con il tuo nuovo bebè e potrai finalmente riprendere ciò di cui senti tanto la mancanza:
Francamente, non ne posso più – aveva ammesso qualche giorno fa l’ex top model, ex musicista, attuale moglie di Sarkozy – – devo restare seduta o distesa tutto il tempo. Non posso fumare, né bere vino. Non vedo l’ora che finisca.
Carlà, dopo queste esternazioni, per noi dal primo posto (dando per scontato che fosse meritato), scivoli direttamente e senza biglietto di ritorno ai fanalini di coda della fantomatica lista. Almeno per coloro i quali eleganza vuol dire non solo saper abbinare le ballerine al foulard o agli slip, ma anche saper rispondere assennatamente, con classe, diplomazia e soprattutto, cosa che probabilmente ti manca più di tutte: con cognizione di causa!