La madre di Isabelle Caro, la modella anoressica morta il 17 novembre scorso a soli 28 anni, si è tolta la vita, consumata dai «sensi di colpa».
“Mia moglie ha messo fine ai suoi giorni la settimana scorsa – ha rivelato al quotidiano svizzero 20 Minuten il marito, Christian Caro – Si addossava delle colpe terribili, in particolare perché aveva consentito che la figlia venisse ricoverata a Bichat. Mia figlia non voleva andare in quell’ospedale ma è stata mandata lì a forza. Mia moglie ed Isabelle erano molto vicine…eravamo una famiglia molto unita. Insieme avevamo progettato una cappella per nostra figlia, adesso diventerà la loro tomba».
Il marito, dopo la morte di Isabelle, aveva sporto denuncia per omicidio doloso presso la procura di Parigi contro l’ospedale per “negligenza” in quanto il personale medico decise di sedare la ragazza senza tenere conto delle sue condizioni di salute. Ora, dopo la morte della moglie, Christian Caro punta il dito contro la stampa responsabile a suo dire di aver alimentato i sensi di colpa della moglie, soprattutto dopo l’intervista rilasciata da Toscani.
Nel 2007 era stata resa “popolare” da una campagna pubblicitaria choc di Oliviero Toscani, dove mostrava il suo corpo “scheletrico” per la lotta contro l’anoressia, malattia che la stava logorando da 13 anni.
Nel 2008, invece, Isabelle pubblicò un’autobiografia dal titolo “La ragazza che non voleva crescere”, dove svelava tutti i suoi problemi in famiglia, con un padre assente e una madre iperprotettiva che la costringeva a rimanere chiusa nella sua stanza, coprendola di giocattoli ed attenzioni, quasi per paura che diventasse grande.