Una manciata. Diciotto camicie–archetipo, in un guizzo di couture esemplare.
Maria Grazia Severi riscrive l’incipit che la rese nota, vent’anni fa, agli esordi.
Una camiceria strutturata, iper femminile, nel segno di un decorativismo che oggi si fa squisitamente contemporaneo.
“Ci è sembrato naturale, per sottolineare un traguardo così importante, ritrovare e rileggere le nostre origini creative, ripensando così la camicia, la componente del guardaroba donna da cui, vent’anni fa, è iniziata la nostra esplorazione del vestire al femminile”, afferma Maria Grazia Severi, fondatrice e Presidente dell’azienda che porta il suo nome. “Senza per questo indulgere in un’operazione amarcord. Al contrario, con il desiderio e la volontà di giocare “in progress” – e con tanta fantasia – con le peculiarità di un capo che nel suo DNA ha la versatilità e la capacità di prestarsi a mille interpretazioni. Sempre nuove, ma anche senza tempo…”
Bianco, quasi ovunque, nelle gradazione lattee delle organze o nivee del popeline; incursioni violente di fucsia, a campitura totale o a spruzzi lievi nelle cascate di tessuto volatile. Turchese vivido. Nero-nudo, nel dualismo tra pizzo etereo e morfologie slim fit.
Le strutture sono seduttive, i tessuti celestiali. L’effetto very glamour.
Fitting estremo ma con scolli baby e maniche à gigot. Anatomie segnate sotto rigagnoli di georgette a ondine, fermate da una banda nera orizzontale che lega le spalle.
Polsi altissimi, castoni argentei sulle spalle da ussara, tenute ben salde dall’armatura del tessuto.
Tutta la perizia della maison, ormai diffusa in 900 negozi worldwide, dà mostra di sé.
Nei pezzi scenografici, come i caftani che dispiegano maniche a pipistrello da cortigiana, quasi fossero forgiati a tombolo. Nel tripudio di fiori turchesi che sbocciano da una linea Impero, a fermare l’evanescenza delle mussole.
Ma eloquenti sono soprattutto i dettagli. Tagli a vivo tra le ruches, rivelatori di piccoli laghi di voile. Froissé di georgette aderenti, perfezione delle direttrici che lasciano le spalle nude, aiuole di infiorescenze ciclamino, appena goffrate, o strutturate a scaglie, capaci di echeggiare il liberty senza appesantire l’insieme.
Un polso prende vita a sé, formando un bracciale separatista che lascia le braccia integralmente scoperte senza volontà di ricongiungersi al busto.
Una capsula di bellezza, a rammentare la vita di una piccola azienda con una forte identità, capace di portare oltre la soglia del raddoppio il proprio fatturato nel giro di tre anni e di conquistare, da sola, mercati come Russia e Cina.
La mini collezione shirt-couture by Maria Grazia Severi ha un’etichetta apposita.
Un mono prodotto in omaggio al momento storico che vuole definizione, qualità, bellezza. Che premia la storia alle spalle di una realtà imprenditoriale.