Il futuro della moda è fur-free. Questo l’appello della associazioni animaliste lanciate a ridosso dell’apertura della Milano Fashion Week, la settimana della moda che si tiene a Milano dal 19 al 25 febbraio. Sulle passerelle sfileranno tutti i maggiori brand internazionali e l’appello è chiaro: le pellicce non devono salire sulle passerelle.
Anche la settimana della moda milanese deve diventare come la London Fashion Week da cui le pellicce sono state rigorosamente bandite: è ormai da qualche anno che i grandi marchi stanno rinunciando all’uso delle pellicce. Stella McCartney è stata stata fur free, ma nel 2016 hanno rinunciato alle pellicce anche Armani e poi Gucci, Versace, Michael Kors, Donna Karan, Burberry, Hugo Boss… e molti altri.
Intanto Michela Vittoria Brambilla ha già lanciato il suo appello in Parlamento perché si discuta la proposta di legge che prevede il “divieto di allevamento, cattura e uccisione di animali per la produzione di pellicce”, da lei stessa presentata e depositata nuovamente all’inizio dell’attuale legislatura.
PELLICCE, COME DISTINGUERE LE PELLICCE VERE DALLE PELLICCE FALSE
Lanciano il loro appello anche Elisabetta Canalis e Peta con “Via le pellicce dalle passerelle di Milano”, il messaggio indirizzato a indirizzato a Stefania Vismara, direttrice generale della Camera Nazionale della Moda Italiana (Cnmi) chiedendo l’immediato, “contemporaneo e compassionevole divieto della pelliccia a Milano”. Elisabetta Canalis qualche anno fa ha preso parte alla campagna “I’d rather go naked than wear fur” (“Meglio nuda che in pelliccia”) promossa dalla Peta e anche adesso rinnova il suo appello affinché le case di moda seguano le scelte dei consumatori che hanno rifiutato anche da un punto di vista etico le pellicce.
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