Di quali siano stati i look più incantevoli e quelli più inguardabili ne abbiamo parlato. Ma qui volevamo chiacchierare con voi, in attesa della finale, di quali in bene o in male (molto male) ci hanno stupito.
Ad esempio, voi avreste mai pensato che qualcuno sarebbe riuscito a calcare il palco dell’Ariston con gli outfit di Lara Fabian? Il trionfo del cattivo gusto, nemmeno ad un matrimonio in provincia di Frosinone negli anni ’90, la testimone in lungo sarebbe riuscita a fare di peggio.
E cosa avere provato quando ieri sera Emma si è presentata sul palco e, molto inaspettatamente, appariva, graziosa? Abito lungo da dea greca, bianco e plissettato e acconciatura con treccia sul capo. Dopo aver rinunciato alla sua allure rock, travestendosi da Bianca Brandolini d’Adda in Dolce & Gabbana e poi da sacchetto dei confetti delle Nozze d’oro… Oh, bentornata Emma graziosa.
Continuiamo? Avreste mai creduto possibile di vedere un’Anna Tantangelo minimal, chic, discreta e fresca? E’ successo: nelle creazioni black&white di Francesco Paolo Salerno. E, come per magia, il suo nome accompagnato da questi aggettivi non suonava più come un ossimoro.
E non avete esclamato: “Ah, però! Wow! Chi l’avrebbe mai detto!” ogni volta che la Galiazzo è scesa da quella scalinata? In particolare nel long dress nero di Stella McCartney con hairstyle dalle onde sciolte rosso fuoco e rossetto burgundy era davvero al suo massimo.
E non vi siete stupiti la prima volta che la bella Bianca Atzei è salita sul palco in culotte e gonna trasparente by Antonio Marras. E, soprattutto? Non vi siete stupiti ancor di più nel constatare che, alla terza sera il look era sempre quello e le culotte ancora in vista?
Potremmo continuare sottolineando come, dopo aver cercato una bellezza che fosse anche brillante, fin dalla prima sera, è finalmente arrivata alla quarta la bravissima Virginia Raffaele?
Il palco dell’Ariston ci ha anche mostrato come si possa essere incantevoli con trucco nude e discreto abito rosa con tocchi di luce. Bella, bellissima Vittoria Puccini.
Possiamo concludere con Nina Zilli: con quel misto di pin-up, Motown e atmosfere anni ’40 che non ci stanca mai.
Continuate voi.