A volte basta essere semplicemente donne per avere stile da vendere. Ma essere donne vuol dire esserlo nel profondo: amando il proprio corpo e dichiarando fermamente che appartiene solo a noi.
Tenendo sempre bene a mente che il corpo, poi, non è mai disgiunto dall’anima, mai dal cervello. E che abbiamo il sacrosanto diritto di esprimere tutti questi aspetti di noi, con gesti e parole. Per noi stesse, con l’impegno sociale anche per le altre. E attraverso l’arte, se abbiamo un dono: questo è esattamente ciò che ha fatto Franca Rame, morta ieri, all’età di 84 anni. E davanti a noi con i suoi grandi occhiali da sole e da vista.
Dire Franca Rame, fa subito venire in mente Dario Fo, compagno di vita e di palcoscenico. Ma, anche senza di lui, Franca sarebbe stata completa come meravigliosa attrice e come paladina dei diritti delle donne, della cultura, dell’arte e dell’ambiente.
Bellissima, gambe mozzafiato, bionda e di talento, ma non per questo dalla vita facile. Tutto avviene in rapida successione e con intensità: sua sorella costumista e l’ingresso travolgente nel mondo del teatro. L’incontro con Dario Fo e l’innamoramento folle e il sodalizio artistico. E poi il divorzio e il riavvicinamento.
Si continua con il teatro impegnato e la satira e l’impegno politico. Che si ritrova negli spettacoli stessi, che sono spesso oggetti di duri attacchi.
E ci sono momenti dolorisissimi, devastanti anzi: nel marzo 1973 Franca viene sequestrata e abusata da un gruppo di militanti di estrema destra che vogliono punirla, soffocare quelle sue proteste aperte ed il suo attivismo politico. Per tutta risposta Franca scrive la celeberrima piece teatrale Stupro. E mette la sua esperienza al servizio di altre donne.
Fino a che Dario, suo marito vince un Nobel e lei dichiara che per metà è il suo. E basta tutto questo per descrivere tutto il suo stile e la sua eleganza, oltre il taglio corto di capelli e la semplicità nel vestire con tocchi di femminilità discreta, oltre un foulard di seta ed un paio di pendenti con grandi pietre.
Photo courtesy | Getty Images