La Settimana della Moda di Parigi è fatta di visioni ed evocazioni. Così, per il prossimo autunno-inverno 2013-14 Gareth Pugh, in linea con il suo stile, evoca paesaggi cupi, gelidi e bui. Mugler sembra seguire il tema dei fiori.
E qui non si parla di stampe floreali, piuttosto dovreste pensare ai fiori animati della versione Disney di Alice nel Paese delle Meraviglie. Così la donna di Mugler indossa sempre il cappuccio o la cuffia, come un bulbo, mentre la corolla riveste il corpo con più strati di petali. Le nuance sono naturalmente pastello: il rosa cipria ed il pesca, l’azzurro polvere e l’arancio morbido o il giallo tenue.
Troviamo tailleur, pantaloni e top ed abiti dai volumi morbidi e ampli e dalle linee rotonde. Così dallo scollo si ripiegano verso il basso e si sollevano verso l’alto petali arrotondati o, nei miniabiti due foglie appuntite sembrano aprirsi e rovesciarsi sui seni. Mentre come in un orchidea esotica nei cappotti e nei top di pellicce si aprono squarci ovali a mostrare il raso sottostante ton sur ton. E talvolta la pelle.
E sempre come in un fiore tropicale mantelline di pelliccia gialla sono applicate alle maglie lilla. E cappotti a uovo dalle nuance delicate si appoggiano ad uno stelo di leggins in latex. Oppure le sovrapposizioni di tessuti delicatissimi a maglie a collo alto con macchie dai toni fluo.
Infinitamente più cupo è il mondo di Gareth Pugh: nei toni del bianco, del nero e del blu cobalto. Linee geometriche e strutturate e asimmetrie per capi che rivestono completamente il corpo: grandi scolli, gonne lunghissime e larghissime e maxi-dress.
Volumi extra anche per cappotti e mantelle e sovrapposizioni a riparare dal freddo, evocandolo però continuamente. Fino ad arrivare agli abiti con colli a cratere e vita stretta, per un inquietante rovesciamento delle forme. E poi dettagli di piume e pelle nera e guanti dalle dita spuntate a dare, insieme ai volti cadaverici delle modelle, un tocco quasi horror alla collezione.
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