Dior Homme va dritto a bersaglio: ha dalla sua il segno distintivo dell’intera collezione, ovvero un disegno jacquard a “mirino” che caratterizza maglie e giacche e che, rigorosamente, ha il suo asse verticale che parte dall’incontro tra le due clavicole per finire dove si trova l’ombelico, la corda del cerchio invece collega l’interno gomito delle due braccia.
Allo stesso modo Kris Van Assche, che ha firmato la collezione Uomo autunno inverno 2012/14, presentata alla Settimana della Moda di Parigi, va dritto al punto: linee rigorose ed essenziali e quattro colori: nero, bianco, grigio e blu notte, più una concessione al rosso per tracciare alcuni dei mirini.
E’ il trionfo del minimalismo futurista, di un viaggio nello spazio ma così come era immaginato nel passato: quello della fantascienza cinematografica e delle asettiche navicelle spaziali.
Da qui gli abiti geometrici chiusi da zip, i cappotti in vernice lucida e le cinture in vita. E poi pantaloni slim e maglie a collo alto.
E’ l’essenzialità che insieme conferisce eleganza e richiama la tradizione e la stessa, unita alla scelta dei tessuti, che guarda verso l’abbigliamento tecnico dello sport. Otre che verso quello delle tute spaziale del futuro che però, immaginate negli anni Sessanta, mostrano, e sembra un ossimoro, un tocco vintage.