Dior Joaillerie, 15 anni di storia in un volume

di La Redazione 0

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Uscirà il prossimo 15 marzo il volume Dior joaillerie che racchiude 15 anni della storia della lussuosa ed esuberante gioielleria Dior. Dietro tutto le creazione c’è la fantasia di Victoire de Castellane, direttore creativo della gioielleria della maison dal 1998.

Le pagine lucide del libro sono un tripudio di immagini di  anelli, bracciali, spille e collane XXL,  abbondanti, ricchi e colorati… Come ogni gioiello che si rispetti con le sue lacche  glossy e pigmentate. E anche la natura lussureggiante prende forma in questi gioielli che sono animali colorati, fiori sbocciati, edere rampicanti e creature fantastiche.

Sembra quasi di guardare, perdonate il paragone un pò elevato, i fregi vegetali, popolati di animali dell’Ara Pacis dell’imperatore Augusto, a Roma. E, infatti, l’intento del creatore dei gioielli è sempre stato quello di evitare il vuoto e di lasciare spazio alla pienezza e alla varietà della natura; una natura già cara allo stesso Dior ed espressa dalle rose.

Eppure, non è solo la natura ad ispirare il raffinato artigianato di Victoire: vi si ritrovano il barocco ed il rococò italiano e l’ispirazione chic delle pin up e ancora fantasie romantiche ed un tocco dandy.

A proposito delle sue creazioni, Victoire ha affermato:

Cerco di non annoiarmi mai. I miei gioielli devono colpirmi, raccontarmi qualcosa, catturare il mio sguardo; da ciò deriva la mia ricerca nel campo del colore, di mescolanze strane in gioielleria.

E sul suo concetto di gioielleria ha detto:

 Ho voluto sdrammatizzare la gioielleria, disimborghesirla. E’ un modo forse più giovane, più contemporaneo di portare gioielli.

Le immagini ed i testi del volume di 360 pagine, edito da Rizzoli ( 60 euro) presentano, dunque, le maggiori creazioni della designer parigina tra il 1998 e l’ultima collezione presentata nel giugno del 2011.

Gustarvi uno di questi incantevoli gioielli sarebbe il massimo, certo… Altrimenti potete comunque gustarvi ogni singola pagina del libro e fantasticare un pò…

Fonte: d.repubblica.it

 

 

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