Avete dormito bene con il pensiero degli atleti di Bikkembergs? Bene, come promesso, commenteremo insieme quest’ultimo giorno di sfilate della Settimana della Moda Milanese 2011 dedicata al Menswear primavera/estate 2011/2012…
Non possiamo che partire dalla presentazione della collezione Giorgio Armani. Lo stilista ha sottolineato come sia importante mantersi fedeli ad uno stile, adattandolo solo in parte al mutare dei tempi e come non tutte le sfilate maschili debbano sembrare “un circo tanto sono spettacolari e provocatorie. Ha poi aggiunto che queste “collezioni non sono reali e che non si preoccupano della realtà dell’uomo”.
Diversamente, occorrerebbe sempre puntare sulla qualità e sulla credibilità. Armani centra in pieno l’obiettivo portando in passerella dei classici come la giacca destrutturata creata nel 1972, il classico pantalone della maison con qualche dettaglio innovativo, il blu e la riedizione della espradillas.
Anche la collezione Emporio è all’ insegna della leggerezza con capi grigi sfumati e blu oltremare. Così, la rassicurante tradizione riesce a mantersi al passo con i tempi e a portare avanti, in modo eloquente, la polemica dello stilista contro la moda/spettacolo che punta solo alle vendite e che è “in mano alle banche”.
Di certo sufficientemente spettacolare è stata la presentazione della collezione del brand canadese Dsquared conclusa da uno scatentato balletto di ballerini in tacco a spillo. Ma oltre la mera spettacolarizzazione non può dispiacere la capacità di creare un’ambientazione colorata e scanzonata: l’idea era quella di un viaggio tra Stoccolma, Mykonos, Milano e Londra, la scenografia era costituita da quattro panorami da cartolina, appunto. Così, all’interno di tale scenografia, si muovevano personaggi che sembravano arrivare direttamente dai quattro luoghi/mondi citati.
In passerella c’era dunque il borghese italiano di provincia dallo stile preppy, il guardiano del faro dei mari nel nord in caban colorato, il palestrato in sandali in vacanza a Mykonos e dil ragazzo londinese, rock addicted, in chiodo, pantalone a sigarette e stivaletto.
Chissà se il tradizionalista Giorgio avrà apprezzato?
Fonte: Repubblica.it