Emilio Pucci, con Peter Dundas, dipinge la sua tela con pennellate di colore dai toni pastello e ghirigori. Bottega Veneta, con Tomas Maier costruisce modellini rigorosi e raffinati.
Così, da Milano Moda Donna, l’autunno-inverno 2013-14 è di ispirazione sixties, romantico e di zuccherosa femminilità per Emilio Pucci che punta sul corto: microabiti, minigonne e shorts a leggins e stivali scamosciati e aderenti alla coscia. E poi leggere camicie con stampe. Per gli abiti, ricchi e leziosi dettagli di ricami e pizzi, con tocchi d’oro e piume. E inserti see-trough punteggiati di piccoli pois.
Alla leggerezza che si fa a strate con le mantelle a balze e con fiocchi, si accompagna la morbidezza dei cardigan, dei cappottini in lana mohair e, nemmeno Pucci è fuori dalla discussa tendenza, delle pellicce.
Caratteristica di spicco della collezione è la rilettura delle stampe iconiche della Maison, come quelle animalier: costruite con jais e paillettes scintillanti.
Per Bottega Veneta rigore assoluto: gli abiti sono attentamente costruiti con linee precise. Si parte dalla stuttura, si predilige la verticalità. E come in ogni costruzione di qualità, la scelta dei materiali, ovvero dei tessuti è fondamentale: così si indulge alla leggerezza della seta e del satin e alla morbidezza della pelle.
Ma ecco che la consistenza della materia torna nella lana e nelle sue declinazioni di flanella, felpata o infeltrita. E nella rafia, che ha anche il compito di decorare, così come i lembi e i drappeggi abilmente composti.
I colori predominanti sono il nero, l’ardesia e i grigio. Ma, nel “piano colore degli edifici”, quali abiti e cappotti, soprattutto, trovano spazio nuance come il rosso ed il curry.
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