Ormai Dolce & Gabbana ci hanno abituato ad alcuni elementi fondamentali che ricorrono in ogni collezione da sempre. I simboli religiosi , che su questa passerella abbiamo visto nei macro bijoux fatti a croce e le stampe degli abiti, che sembravano dipinti, mosaici e bassorilievi da Museo, realizzati in oro. La tradizione italiana fatta di pizzi sapientemente lavorati da artigiani italiani, che rappresentano la passione e che chiudono in un tripudio di rosso fuoco una passerella regale.
E come ogni Regina che si rispetti, anche quella di Dolce & Gabbana porta la corona, rigorosamente in oro. Dopo una prima parte all’insegna dell’arte e della religione, che ritroviamo ad anticipare il finale, sfila una serie in grigio sale e pepe, con tailleur e cappotti doppio petto leggermente a trapezio, che mettono in risalto il punto vita, tubini e giacchine corte, che guardano agli anni ’60, che cedono il passo ad abiti in pizzo e trasparenze, ormai un must in casa Dolce & Gabbana, il continuo gioco di vedo non vedo, di abiti sovrapposti a lingerie retrò.
i nuovi hot pants sono delle coulotte a palloncino, portati con giacchine e camicie con maniche a trapezio e a sbuffo. Nel parterre non potevano mancare i due protagonisti del nuovo spot del profumo icona Light Blue, David Gandy e Bianca Balti.
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