Nemmeno a dirlo, la Rossa Vivienne Westwood è arrivata sul catwalk, alla fine della presentazione della sua Red Label per il prossimo autunno-inverno 2013-14, pronta alla provocazione: indossata una t-shirt con la propria faccia mascherata da Julian Assange, fondatore di WikiLeaks con rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra da giugno per evitare l’estradizione dalla Gran Bretagna in Svezia.
La scritta di accompagnamento era “I’m Julian Assange”. Evidentemente la Westwood ritiene Julian assolutamente innocente a dispetto delle accuse di stupro pendenti su di lui. Mentre è piuttosto colpevolista nei confronti… Della principessa Kate che ha invitato a ridurre gli sprechi, riproponendo gli abiti già indossati.
In questo caso il supporto è andato, ancora una volta alla Rivoluzione Climatica. Mente, incredibilmente, ha provocato meno (o forse di più?). In fatto di stile, introducendo tubini neri e tailleur e abiti stretti in vita con gonna a ruota e tulle e cardigan bon ton dal sapore retrò e Fifties, più esattamente. Non che il tocco punk non sia venuto fuori nei leggins a rete e nel zebrato e nel pitonato dalle nuance cangianti.
E, soprattutto nel make-up a metà tra la maschera tribale e l’effetto ritratto di Warhol.
E al punk si rivolge decisamente Moschino Cheap and Chic con una coppia di borse chiamate Sid e Nancy: Sid Vicious, frontman dei Sex Pistols e fidanzata. La prima dalla forma decorata matellassé, oppure in pelle laminata o, più punk che mai decorata da una spilla da balia.
L’altra, per dirla con lo stesso spirito della Westwood, è bon ton-punk con dettagli in vernice o borchie.
Non che la collezione non sia femminile: il rosa shocking la fa da padrone, per esempio sulle pellicce. Certo sempre rifinite con revers in pelle nera ed abbinate in un oufit con pantaloni a sigarette tempestati di borchie.
E le borchie compaiono anche sulle maniche e sui colletti di minidress e su colletti (collari?) dall’allure un tantino fetish che si ritrova anche nelle calzature. Largo spazio alle stampe leopardate.
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