Greenpeace ha ottenuto un’ennesima vittoria nella sua battaglia contro l’utilizzo di sostanze tossiche nei tessuti. A capitolare stavolta è stato il brand Zara con l’intero colosso Inditex, la sua casa madre.
Il celebre marchio è l’ottavo ad aver aderito alla campagna “detox”, lanciata da Greenpeace nel 2011, ed a impegnarsi, così, ad eliminare ogni sostanza tossica dalla sua linea di produzione.
Più esattamente Inditex si impegna a:
– richiedere a 20 fornitori di rivelare i valori delle emissioni delle sostanze chimiche pericolose a partire da marzo (e ad almeno 100 fornitori entro la fine del 2013), garantendo così a coloro che vivono vicino alle fabbriche tessili il diritto a ricevere informazioni corrette sugli scarichi di sostanze pericolose nell’ambiente, tra cui quelle di coloranti azoici che liberano ammine cancerogene.
– a rafforzare il processo di eliminazione degli alchilfenolestossilati dai prodotti e nel fissare ulteriori scadenze a breve termine per l’ eliminazione delle sostanze chimiche pericolose prioritarie, tra cui i PFC (per fluorocarburi).
Ricordiamo che il comunicato di Zara è stato diffuso ieri 29 novembre, proprio nove giorni che Greenpeace ha lanciato la sua campagna“Toxic Threads: The Big Fashion Stitch-Up”, che ha avuto un’ampia diffusione:oltre 315 mila persone adesioni, con decine di migliaia di azioni su Facebook e Twitter, e oltre 700 persone a manifestare fuori dai negozi Zara in tutto il mondo.