Gruppo Coin: acquisizione di maggioranza di Bernardi Group

Il Gruppo Coin ha l’acquisizione della maggioranza di Bernardi Group, la catena di negozi di moda per adulti e bambini famosa per avere prezzi molto competitivi.

L’accordo Coin prevede l’acquisizione di 104 punti vendita Bernardi su un totale di 138, nel frattempo Bernardi detiene 35 negozi ad insegna Go Kids dedicati al segmento bambino.
Il gruppo continuerà a gestire i 35 punti vendita e i 26 negozi Bernardi concentrati nel Friuli Venezia Giulia.

Bernardi Group, per chi non lo sapesse è stato fondato nel 1975 nei pressi di Udine da Riccardo Di Tommaso con la moglie Fiorella Conchione. L’azienda si è estesa rapidamente su tutto il territorio con punti vendita di circa 1.000 m2, rivolti alle famiglie e situati principalmente in centri commerciali, peccato che ultimamente la società navigava in cattive acquee con perdite di 52 milioni di euro su un fatturato di 137 milioni di euro.

Ora 104 negozi acquisiti saranno integrati nella rete di Coin, e alcuni convertiti in OVS, mentre la maggior parte sarà integrata nell’insegna UPIM.
I negozi UPIM saranno di circa 1.000 m2 con un assortimento focalizzato sull’abbigliamento, arredo casa con marchio Croff e profumeria. Il Gruppo Coin ha detto:

Il fatturato che questi negozi genereranno sarà di circa 110 milioni di euro.

Oltre OVS, Upim e i grandi magazzini Coin, il gruppo possiede anche Ovs Kids, Blukids ed Excelsior, nonché la catena di abbigliamento junior acquisita lo scorso anno, tra le altre cose l’azienda veneta è in trattative per l’acquisizione della catena di profumerie Limoni.

L’amministratore delegato di Coin Stefano Beraldo spiega nel comunicato:

L’acquisizione di Bernardi segue quella del 2010 di Upim e nel 2011 di Iana e rappresenta, per la stessa Upim, un’importante opportunità di crescita rafforzando significativamente la propria rete e riaffermando il suo ruolo di department store Low cost your value

Il Gruppo Coin, controllato dal fondo d’investimento inglese BC Partners, è leader in Italia nel retail abbigliamento.

Fonte | FashionMag