I Saldi Estivi 2012 sono iniziati ieri, sabato 7 luglio, in tutta Italia. Ed è già tempo di previsioni sul bilancio finale: l’evidenza della crisi dovrebbe spingere i cittadini a sfruttare l’occasione eppure, di fronte alla situazione attuale, sembrerebbe non esserci sconto che tenga.
Questo è, ad esempio, il parere di Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente di Confcommercio che ha affermato:
“I consumi nel settore moda non sembrano poter crescere neppure con i saldi”
Eppure, allo stesso tempo, non si tratterebbe di una caduta drammatica degli acquisti visto che si stima un calo del 9%: Borghi ha, in proposito, previsto che si passerà:
“da uno scontrino medio di 114 euro a persona del 2011 ad una spesa media di 103 euro nei saldi estivi 2012”.
Non si prevedono dunque nutrite file fuori dai negozi, assalti alle boutique e sacchetti su sacchetti da caricare in macchina. In ogni caso, Confcommercio ha messo in campo una serie di sforzi per invogliare i cittadini agli acquisti e, soprattutto, per farli sentire tutelati: ha stilato così anche una breve guida per il corretto acquisto degli articoli in saldo. La riportiamo in seguito:
- Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
- Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
- Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.
- Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
- Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.