La maison di moda italiana Gucci ha il piacere di annunciare la partecipazione a Rio+20, conferenza internazionale sullo sviluppo sostenibile organizzata dalle Nazioni Unite in Brasile dal 20 al 22 giugno. Governi, settore privato, ONG ed altri gruppi, saranno riuniti per parlare di come ridurre la povertà, promuovere una maggior equità sociale e una tutela dell’ambiente.
Rossella Ravagli, Gucci CSR & Sustainability Manager, interviene all’incontro “Changing the world through fashion”, pro¬mosso dalla Nordic Fashion Association all’interno del RIO+20 Corporate Sustainability Forum, il convegno che ha l’obiettivo di esplorare l’apporto che il comparto moda e abbigliamento può fornire allo sviluppo sostenibile.
Il contributo di Gucci sarà importante per quanto riguarda il tema CSR, sostenibilità e la promozione di un “Valore Sostenibile” come elemento chiave del suo DNA e della sua mission aziendale.
Questo ambizioso progetto è iniziato nel 2004 e ogni anno segna una nuova tappa:
2004: Gucci si distingue come una delle prime realtà nel suo settore ad avviare volontariamente un processo di certifica¬zione in materia di Responsabilità Sociale d’Impresa (SA 8000) che coinvolge la sede di Firenze, i negozi e l’intera filiera produttiva.
2009: Grazie ad un accordo siglato con Confindustria Firenze, CNA e le parti sociali, Gucci si impegna ulteriormente a valorizzare e promuovere la filiera produttiva quale patrimonio di conoscenze unico e di valore riconosciuto, in una logica di sostenibilità economica e sociale.
2010: Gucci aderisce alla moratoria GreenPeace relativa all’espansione dell’allevamento bovino in Amazzonia. L’azienda si mobilita contro il processo di sabbiatura dei jeans denim aderendo alla campagna che ne vieta la pratica. Nello stesso anno, il marchio fiorentino ottiene la certificazione ambientale ISO 14001 e avvia un programma di iniziative eco-friendly per la progressiva riduzione dell’impatto delle attività dell’azienda sull’ambiente. Tra queste la creazione di un nuovo packa¬ging realizzato esclusivamente con carta certificata FSC (Forest Stewardship Council) e riciclabile al 100%.
2011: Gucci firma un accordo con i sindacati al fine di agevolare politiche di welfare all’interno dell’azienda e rende pos¬sibile la creazione di una nuova forma aggregativa lungo tutta la filiera chiamata “rete d’impresa”, finalizzata a rafforzare la competitività del tessuto produttivo del polo fiorentino della pelletteria.
2012: Gucci presenta un nuovo packaging riciclabile per gli occhiali (realizzato con carta certificata 100% FSC) che ha un ingombro limitato, con ricadute positive in termini di costi di trasporto ed emissioni di CO2.A ciò si aggiunge il lancio dei primi prodotti eco-friendly, tra i quali una linea di occhiali eco-sostenibili, realizzati con un innovativo materiale acetato che contiene elementi naturali, un sandalo biodegradabile ed un nuovissimo modello di occhiali da sole realizzati in liquid wood, materiale innovativo sinora mai utilizzato nella produzione dell’eyewear.
I valori che da sempre fanno parte del DNA di Gucci, quali l’impegno a mantenere la promessa del Made in Italy, la qua¬lità assoluta delle materie prime e dei prodotti finiti, si accompagnano ad un atteggiamento responsabile verso le persone, l’ambiente e il territorio. Gucci intende in questo modo consolidare il proprio impegno, contribuendo alla diffusione di buone pratiche, integrandole con esperienze di partecipazione allo sviluppo economico, culturale, sociale ed ambientale. La sfida futura va nella direzione di un maggior impegno nella tracciabilità e nell’ulteriore ricerca di materiali innovativi
Commenta Rossella Ravagli, Gucci CSR & Sustainability Manager.