Ho sempre accolto con entusiasmo i fiori in dono. E mi è sempre piaciuto osservare la mia fioraria di fiducia mentre creava le sue composizioni: guardare i diversi tipi di fiori messi insieme, tenendo conto di forma e colore; assistere alla scelta del tocco finale, della carta e del nastro, o rafia, o spago giusti. Così come mi piacciono gli ambienti invasi e decorati dai fiori.
Ebbene non sono di certa l’unica ad apprezzare tali allestimenti e il tripudio floreale. Così è partita l’ascesa di Thierry Boutemy fiorista belga, formatosi alla scuola francese che, cinque anni fa, ha incontrato la regista Sofia Coppola, nella sua boutique di Avenue Louise. Lei lo ha scelto per allestire con fiori le stanze in Maria Antonietta e per impreziosire le acconciature pop di Kirsten Dunst.
Da quel momento a volerlo sono stati stilisti del calibro di Lanvin, Dries Van Noten e Dior, per sfilate e boutique ma anche musei e gallerie d’arte. Fino ad arrivare a lavorare alla copertina di Vogue USA di Marzo, in cui posa Lady Gaga, immortalata, tra i fiori di Boutemy dal fotografi Mario Testino. Ed il prossimo progetto è il nuovo film di Michel Gondry “L’Écume des Jours”.
Nel frattempo Thierry continua a vivere nella sua magione in Normandia tra primule e lavanda, un luogo da cui continuare a trarre ispirazione. A proposito della sua opera il fiorista belga ha affermato:
“Cerco di distanziarmi dai bisogni predefiniti quando creo con i ‘miei’ fiori… Li trovo tra i campi e le serre costruite vicino a casa e al mio negozio. Ciascun bouquet dovrebbe trasmettere una sensazione di impulsività e imperfezione, lontana dallo scopo assegnato”.
E segue sempre una linea ben precisa come quella di utilizzare fiori di ciliegio per i matrimoni, fiori selvatici, colorati e non sdolcinati per i compleanni e di non assecondare chi gli chiede composizioni floreali da utilizzare per chiedere scusa.
Fonte: d.repubblica.it