“Il bello e il buono. Le ragioni della moda sostenibile” Si tratta del libro, curato da Marco Ricchetti e Maria Luisa Frisa (Marsilio editore, euro): lo citiamo perchè trattano il tema della moda sostenibile che sta, effettivamente, diventando una tendenza sempre più consistente. Vi abbiamo già parlato di brand come Made with Milk ed i suoi tessuti realizzati con la fibra di latte, dei capi ecologici di Umasan , delle borse di Reversible, realizzate con gli scarti della realizzazione di pavimenti in linoleum, e delle collane di Alienina.
Ancora, abbiamo l’esempio di Carmina Campus un brand di accessori, gioielleria e componenti d’arredo creato dalla designer Ilaria Venturini Fendi: la 100% made in Africa, all’insegna del riuso e riciclo, include borse ricavate dai rivestimenti delle automobili Fiat.
Si tratta di capi ed accessori che pur rispettano l’ambiente, senza spreco di risorse e che pure non trascurano affatto l’aspetto estetico, rivelandosi, anzi, estremamente glam. E si possono quindi avere stile e bellezza senza tralasciare l’etica… E non dobbiamo avere dubbi in merito, dal momento che possiamo scegliere tra ecopellicce, giacchè di ecopelle, borse e cinture di tela o in pelle sintetica.
E se proprio vogliamo diventare delle eco-fashionist provette, tra gli altri brand ecologici troviamo Mooshoes, o “le scarpe che fanno muuu”, il negozio fondato a New York da Erica e Sara Kubersky nel 2001 che vende solo capi e accessori cruelty-free. Anche sul sito Vegetarian Shoes si trova una selezione di scarpe di diversi marchi, mentre su Noah-shop si trovano calzature classiche ma di pelle sintetica traspirante, realizzate, rigorosamente da aziende italiane.
In questo modo, anche il problema vegan, in pelle sintetica è risolto; certo, sarete poi costretti a rinunciare ai piumini con piume d’oca e, addirittura alla lana, dal momento che la tosatura potrebbe creare dolori e malattie alle pecore…
Per proseguire sulla retta via di modaiole etiche, ricordatevi, infine che su siti come Asos, è possibile fare ricerche come “eco-pelle” e “pelle sintetica”…
Fonti: d.repubblica.it; vogue.it