D&G chiede scusa agli hongkonghesi

Per avere un quadro chiaro della vicenda dobbiamo tornare indietro di alcune settimane: D&G e’ finito al centro delle polemiche dopo che un addetto alla sicurezza della boutique di Canton Road (che si trova nella strada della moda hongkonghese) ha impedito a un ragazzo di fotografare la vetrina. Un divieto che, secondo quanto detto dall’uomo della security, sarebbe rivolto solo alle persone dell’ex colonia britannica, ma non ai turisti cinesi, ai quali era permesso di fotografare. Il ragazzo in questione non ha digerito la vicenda ed ha subito raccontato l’accaduto su Facebook e la notizia si é diffusa più di quanto si immaginasse. La protesta si e’ subito diffusa su internet e su Facebook ci sono state migliaia di persone che hanno appoggiato la protesta.

Comprendiamo bene che cio’ che si e’ verificato davanti alla boutique di Canton Road abbia offeso gli abitanti di Hong Kong, e per questo chiediamo scusa. Siamo profondamente dispiaciuti – hanno sottolineato direttamente dalla Dolce & Gabbana -.

Scuse che però non sono bastate per alcuni: “Non accettiamo le scuse della Dolce&Gabbana, non sono sincere”, oppure “Ognuno di noi dovrebbe scrivere all’Unione europea e far presente la discriminazione razziale”, si legge ancora su Facebook. Negli ultimi giorni una numerosa folla di offesi ha protestato proprio davanti alla boutique che, ai giornali locali aveva spiegato che il divieto ha lo scopo di contrastare il fenomeno della contraffazione e di proteggere la proprieta’ intellettuale. In pratica non era possibile scattare foto con dietro il marchio della famosa compagnia italiana. Peccato però che questo divieto sembrava esentare i cittadini della Cina continentale. La societa’ aveva risposto “Se Dolce&Gabbana discrimina gli hongkonghesi dovrebbe trasferire altrove le sue attivita’”. E poi le scuse, negli ultimi giorni.

E voi cosa ne pensate, è stato un gesto della singola boutique o era un diveto introdotto dall'”alto”?