La Bagonghi bag e le sue versioni low cost

Esistono cose tanto belle da sembrare quasi perfette: una borsa, con la B maiuscola, di quelle speciali, può apparire in questo modo agli occhi di una donna.

Eppure come tutte le cose che sfiorano la perfezione, anche una borsa di quelle che contano non è un lusso per tutte. Tra queste possiamo annoverare la storica Bagonghi, creata da Giuliana Coen, in arte Roberta di Camerino, nel 1956: si tratta proprio della bag che ha decretato la fama mondiale della stilista veneziana.

Il nome, piuttosto curioso, le deriva, da quello di un nano del circo che aveva tanto divertita la stilista, quando era piccola. 

Si tratta di una borsa , ispirata ai bauletti dei medici ottocenteschi e alla tradizione artigianale veneta. La parte centrale è realizzata in velluto “soprarizzo”,  usato per i paramenti del Vaticano: esso viene fabbricato al buio per evitare che si scolorisca a causa dell’esposizione alla luce solare.

Le borchie e le chiusure erano invece quelle utilizzate dagli artigiani veneziani che lavorano i preziosi ottoni utilizzati per le gondole.

Tra le celebri estimatrici della borsa troviamo la principessa Grace Kelly che venne fotografata con la Bagonghi, mentre era in visita a Roma nel 1959.

Per avere questo pezzo vintage, che dunque è davvero anche un buon investimento, dovremmo reperirla online o scovarla in qualche mercatino, sborsando, però, una cifra tuttaltro che abbordabile.

In alternativa, potremmo, approfittando di questi saldi, procacciarnene una versione low cost che richiami la borsa in forma, stile o, per quanto possibile, nel tessuto.

Tra queste troviamo le doctor bag di Miss Sixty, quella in vernice di Ballin e, ancora, la versione con motivi floreali e fiocco di Lollipops e quella con stampa animalier e chiusura a scatto di Tosca blu.

Ispirata alla Bagonghi è anche la versione in pelle neutra e manico doppio di Cromia e quella in pelle metalizzata di Janet sport.

Fonte: cosmopolitan.it