Dal 2012 entra in vigore, dopo l’approvazione del ddl 98 del 2011 la legge che tutti i negozi, e quindi i commercianti e ristoratori potranno scegliere gli orari di apertura e chiusura dei proprio locali.
Da ieri 2 gennaio negozi, bar, ristoranti, locali, grandi magazzini, supermercati potranno essere aperti a propria discrezione, in qualsiasi parte d’Italia.
La manovra, voluta dal Governo Monti, cerca di favorire la grande distribuzione e le grosse cooperative, ma rischia di nuocere ai piccoli esercenti.
I sindacati del commercio, non sono favorevoli a questa legge e già parlano di una perdita occupazionali di circa 67 mila posti di lavoro. Marco Venturi, presidente della Confesercenti ha dichiarato:
A chiudere sarebbero 12 mila esercizi alimentari, 11 mila e 300 nell’abbigliamento calzature, 3 mila e 300 tra ferramente, cartolerie e librerie.
Il Corriere della Sera ha reso noto che la normativa concede 90 giorni agli enti locali per adeguarsi alla liberalizzazione. Per ora solamente Napoli e Roma sono pronte all’entrata in vigore, mentre Milano utilizzerà i tre mesi di tempo per valutare gli adeguamenti delle norme, mentre a Torino l’assessore al Commercio, è preoccupata per la sicurezza in locali notturni e sale da gioco, ed ha paura che cominci una lotta senza quartiere fra centri commerciali e supermercati, a danno dei negozi piccoli e medi”.
Importante sapere che l’applicazione della legge dipende dagli accordi trovati tra le associazioni di categoria differenti da regione in regione.