Ho sempre adorato ammirare le vetrine dei musei, colme di gioielli antichi o provenienti da lontano: non si tratta di puro interesse archeologico o etnologico, e neppure di sola vanità femminile. Mi colpisce, in realtà, osservare come i gioielli siano una di quelle cose in grado di conservare fascino e splendore, indipendentemente dal luogo o dal tempo di produzione.
In più, i gioielli provenienti da lontano costituiscono una fonte di ispirazione importante e una fonte di conoscenza di tecniche, materiali e del loro uso ed accostamento: se siete della stessa idea, dovreste sfogliare il nuovo volume fotografico “Gioielli d’Asia”, edito da Skira e curato da Bérénice Geoffroy-Schneiter, storica dell’arte e autrice di molte altre pubblicazioni su arti primitive e gioielli.
Le fotografie sono opera di Mauro Magliani, che si è già dedicato ad opere analoghe, ed immortalano pezzi provenienti da molti Paesi dell’Asia tra cui Yemen, Arabia Saudita, Oman, Turkmenistan, Azerbaigian, Rajastan, Sri Lanka, Nepal, Tibet.
Ad essere presentati sono decori artistici e gioielli, dai più tradizionali ai più originali e creativi come bracciali, collier, orecchini ornamenti per il capo, pettini istoriati e ricche cinture.
Si tratta dei gioielli raccolti e collezionati da Colette e Jean-Pierre Ghysels, durante i loro viaggi, a partire dagli anni ’60. I due viaggiatori erano spinti dalla curiosità e dalla passione dei confronti di questi tesori, come espressione e fonte di conoscenza di una cultura.
Così, aprire il volume, sarà paragonabile all’esperienza di aprire un grande scrigno. Ma, dopo essere rimasti incantati da questi pezzi che vi ispireranno ed evocheranno mondi lontani, anche voi avrete voglia di conoscere la cultura nell’ambito della quale sono stati concepiti e creati. Vorrete quindi collegare questi lussuosi accessori alle donne e agli uomini che li hanno indossati e al loro mondo.
A tal proposito, troverete, nella prima sezione del volume, cenni sulle provenienze, simbolismi, usi e costumi delle varie etnie asiatiche.
Fonte: Vogue.it