Il genio creativo della Melamorsa ci ha lasciato meno di tre mesi fa, ci penserà la Apple a ricordarlo al mondo e a scrivere il suo nome nelle pagine della storia tecnologica: fondata nel 1976, l’azienda fu inizialmente conosciuta grazie alla vasta gamma di computer Macintosh, dopo introdusse il celebre lettore di musica digitale iPod, poi il rivoluzionario iPhone ed infine il più recente tablet iPad. Eppure c’è qualcos’altro per cui Steve Jobs verrà ricordato. Come dimenticare la sua classica mise non solo per gli eventi stampa, ma anche durante le più illustri presentazioni dell’azienda? Jeans Levis 501, maglietta girocollo nera e le scarpe New Balance bianche erano un must per Steve Jobs, un abbigliamento per creare un’identità visiva immediatamente percepibile e attribuibile al marchio.
Deriva dalla povertà – aveva detto lo stesso Jobs – conseguente agli effetti della seconda guerra mondiale, quando l’azienda si era sentita in dovere di dare ai suoi lavoratori qualche cosa con cui vestirsi dignitosamente, ma che poi si è evoluta nel corso degli anni e, passando anche attraverso l’azione di alcuni famosi designer è diventata un modo di dare una identità aziendale e un legame tangibile tra colleghi di lavoro.
Il 2012 é alle porte e nei luoghi cult trionfa lo “stile Steve Jobs“, lo abbiamo visto sui red carpet indossato da stiliste come Rachel Roy, Olivier Theyskiens lo ha rieditato per le sue fans e Dries Van Noten lo ha presentato sulla passerella. Il lupetto nero é sobrio, elegante, sta bene a tutti e… aiuta chi ha il doppio mento! Fendi, Donna Karan, Calvin Klein nonchè Ennio Capasa per la sua collezione Costume National: tutti lo vogliono!
Ora lo portano anche Raoul Bova e Ben Kingsley – dichiara Gianni Battistoni presidente dell’associazione “Via Condotti” – Ne è un fedelissimo Rondi. Tanti mettono il collo alto per coprire colli non più troppo giovani.