Si può accettare che una donna indossi una pelliccia che è costata, oltre a svariate centinaia di euro (ma anche migliaia), anche la vita di tanti animali? Poco importa per il portafogli della giovane e meno giovane signora, se qualcuno se lo può permettere ben venga. Ma che il desiderio di primeggiare, di mostrare e di apparire, costi la vita di piccoli e grandi esseri viventi non giusto. In questo modo potrebbe essere sintetizzato il pensiero dell’ex ministro Michela Vittoria Brambilla e dall’oncologo Umberto Veronesi.
«La coscienza degli animali» é il movimento fondato da Brambilla e Veronesi, che diffonde un filmato crudo ma tristemente molto reale per rilanciare la campagna per un abbigliamento etico, che non ricorra all’abbattimento di animali. «Non vestirti di cadaveri» é l’epilogo del finale del video, che invita tutti, uomini e donne, a una diversa scelta rispetto alle pellicce. Il mini-documentario, presentato nei giorni scorsi a Milano in occasione del «Fur Free Day», la giornata mondiale contro le pellicce, ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini su questo tema così delicato.
La pelliccia ha cessato da tempo di essere un prodotto funzionale a riparare dal freddo, non é nulla di cui non si possa fare a meno. In occasione di questa giornata – ha detto Brambilla -vogliamo denunciare con forza la tragedia degli animali allevati, catturati e uccisi per la produzione di pellicce, una pratica crudele ed inaccettabile, figlia solo del capriccio e dalla vanità.
E sono infatti troppo spesso il capriccio e la moda della vanità a spingere donne (e non solo) ad acquistare capi di abbigliamento adornati di pellicce. Vittoria Brambilla é da tempo impegnata nelle battaglie animaliste e per questo spesso si é trovata in contrasto con altri esponenti del governo. Ha anche presentato la proposta di legge, di cui è stata firmataria, per la creazione di un’Italia Animal Friendly.