Nell’armadio abbiamo quello splendido paio di pantaloni che non ci entra più. Di fare una dieta non se ne parla nemmeno, non é assolutamente il momento, di regalarlo neanche perchè sarebbe una vera e propria perdita. E se lo scambiassimo con qualcosa di pari valore o che comunque ci piace? Chi non ha nell’armadio un vestito comprato sull’onda del momento che proprio non riesce a mettere, o una cintura che ormai ci ha stufato, oppure un doppione regalato all’ultima festa di compleanno di cui proprio non sappiamo che farcene. La soluzione per sostituire questi oggetti con qualcosa che possiamo apprezzare ed utilizzare senza dover sperperare altri soldi é lo swap party.
Per chi non sapesse di cosa si tratta: é una pratica già molto in uso all’estero, uno schiaffo alla crisi e un sollievo per il nostro portafogli. Lo swap party sta prendendo piede anche in Italia, ed è un modo diverso di fare shopping senza denaro, in pratica é un vero e proprio baratto, uno scambio all’insegna dell’ecologia e della sostenibilità. La pratica dello swap nasce a New York come alternativa low cost allo shopping: si tratta di incontri dapprima presso le case dei partecipanti dove si scambiavano abiti, scarpe, bijoux e tanti altri accessori. Questa pratica ha avuto talmente tanto successo che ha avuto seguito in tante occasioni.
In Italia sono sorti anche dei veri e propri siti dove la moneta é assolutamente bandita. Uno di questi é Zero Relativo, sulle cui pagine si legge:
Come nasce un mercatino Swapping?
Di solito in modo spontaneo, sull’onda di una chiacchierata a scuola o con il passaparola su internet. I giovani si danno appuntamento in un luogo pubblico portando ciascuno il proprio insolito bagaglio: vestiti che non indossano più, o perché non piacciono o perché vanno troppo larghi o troppo stretti, ma anche capi raccolti in casa, che nessuno utilizza più.
Ed é così che nasce lo swap!