Window shopping, portafogli salvo?

Window shopping è un modo di dire inglese per indicare quell’attività a cui tutte le donne almeno una volta nella vita si sono dedicate: guardare dentro le vetrine dei negozi per immaginare l’acquisto di un bene che ci piace senza necessariamente doverlo acquistare. In Italia non esiste un termine specifico ma é probabile, come spesso avviene, che anche qui venga presto adottato quello inglese. Questa attività viene svolta a titolo ricreativo, soprattutto dagli studenti, ma anche da donne di età più avanzata, manager in carriera o semplicemente da persone più oculate che, prima di fare un acquisto decidono di passare interi pomeriggi a guardare le vetrine per ammirare, confrontare e trovare il prodotto giusto.

Passare alcune ore al di fuori degli assilli della vita quotidiana é più facile passeggiando sul corso principale della nostra città ammirando le vetrine di bellissimi negozi. Va precisato che questa considerazione vale sia con i negozi alla moda come per i mercatini delle fiere, senza escludere neanche le sagre dove é possibile acquistare anche delle leccornie. Con il weekend si apre la stagione degli acquisti di fine anno. Questo é il periodo più ghiotto per lo shopping: le strade pullulano di persone alla ricerca di occasioni,  gli italiani hanno pianificato un budget medio di 625 euro a famiglia, una spesa davvero importante considerando anche la crisi.

Durante un mese di shopping natalizio – precisa un’analisi della Coldiretti sulla base dell’indagine “Xmas Survey 2011” di Deloitte – la spesa stimata per gli italiani è superiore del 6,5% alla media europea ferma a 587 euro a famiglia con una variabilità tra i 250 euro degli olandesi ed i 943 degli irlandesi. Nel 2011 cambiano   le preferenze di spesa, con il 40% degli italiani che indica al primo posto per il periodo delle festività natalizie il cibo, il 39% i regali, il 13% i viaggi e solo il 7% le attività di socializzazione.