Da lunedi 14 novembre sarà on line, il Portale Archivi della Moda del Novecento, all’indirizzo www.moda.san.beniculturali.it . Il portale è stato promosso dalla Direzione generale per gli archivi (DGA) del Ministero per i beni e le attività culturali (MiBAC).
Attraverso tale strumento sarà possibile prendere visione di 2.200 prodotti di imprese della moda, 150 complessi archivistici, 550 oggetti digitali. Saranno inoltre possibile scegliere tra 25 percorsi tematici e consultare 80 biografie e a una storia della moda nel Novecento, articolata per decenni.
Lo stesso 14 novembre l’archivio sarà verrà presentato a Roma, nella sala alessandrina, dell’Archivio di Stato di Roma, in Corso Rinascimento, alla presenza del Sottosegretario. A presenziare all’evento, che avrà inizio alle ore 10, 30, saranno, tra gli altri, il Direttore generale per gli archivi, Luciano Scala, e i rappresentanti delle istituzioni partner del progetto: Rita Airaghi (Fondazione Ferrè), Stefano Dominella (Maison Gattinoni), Micol Fontana (Fondazione Micol Fontana), Enrico Minio Capucci (Fondazione Roberto Capucci), Stefania Ricci (Museo Ferragamo).
Sia i documenti scritti che le fotografie che le testimonianze audio e video visibili nel portale, sono stati acquisiti e inseriti nel portale attraverso la digitalizzazione e catalogazione di numerosi prodotti, sia creati dalle Case di moda che conservati negli Archivi di Stato o rinvenuti altrove, grazie ad attività di censimento svolte sotto il coordinamento delle Soprintendenze archivistiche.
Sarà, naturalmente, possibile inserire ulteriore documentazione nel Portale in modo da mettere a disposizione del grande pubblico la possibilità di conoscere uno dei settori del made in Italy.
La finalità culturale di tale strumento secondo quanto nel comunicato stampa è quella di “salvaguardare un patrimonio storicizzato nel quale si è sedimentata la memoria della moda e di avvicinare in modo semplice ed amichevole un pubblico non solo specialistico alle fonti archivistiche, bibliografiche, iconografiche, audiovisive conservate dalle imprese del settore, dalle associazioni di categoria, dalle scuole di formazione, dalle agenzie e riviste specializzate, ecc.) “.
Fonte: comunicato stampa DGA Mibac