Dopo il grande successo riscosso dalla settimana della moda newyorchese, la grande macchina mediatica della moda si sposta oltreoceano, per la precisione a Londra, dove, dal 16 al 20 settembre, andrà in scena la Fashion Week londinese. Come sempre riflettori sono puntati sui grandi brands quali Vivienne Westwood, Tom Ford, Paul Smith e Burberry, ma anche sulla folta schiera di “nuove proposte” e designer emergenti che offrono un’alternativa bizzarra ed eccentrica al classico british style.
Di sicuro, tra i pionieri della settimana della moda londinese, non si può certo dire che Vivienne Westwood non sia un esempio di originalità fuori dagli schemi che, da sempre, ha saputo caratterizzare questa manifestazione con la sua presenza stilisticamente “ingombrante”. Nonostante tutto, sembra che quest’anno la stilista inglese abbia deciso di celebrare una moda più rilassata, meno artificiosa e artefatta, ready-to-wear, appunto. E così vediamo prendere una forma una donna più maschile, che predilige i pantaloni, che si concede pochi vezzi se non una pancia sfrontatamente mostrata, una pettinatura che sembrerebbe più una scultura, un trucco acceso. A farla da padrona sono stampe tartan e grovigli di linee geometriche che ricoprono i tailleurs, chemisiers dalle linee pulite che si fanno pratici e comodi, drappeggi e volant che ingentiliscono la ruvidità di un completo alla garçon.
E anche per la sera, Vivienne Westwood opta per il comodo proponendo abiti sopra il ginocchio che, seguendo il fil rouge di tutta la collezione, si ripiegano su se stessi in un tripudio di drappeggi e pieghe e che sono quasi sempre monocolore. Sono il blu notte, il grigio antracite, l’azzurro carta da zucchero, il classico nero, il sabbia i protagonisti della collezione che un po’ fanno pensare con malinconia ai colori accesi, intensi e vivi da sempre utilizzati dalla designer. Una ricerca del contrasto tra un viso volutamente appariscente e una look che, tutto sommato, risulta molto moderato e misurato.