Costume National, nuovo flagship store a Tokyo

Si inaugura oggi, 2 settembre 2011, a Tokyo, il Costume Nationale AyoamaComplex, ovvero il nuovo store del brand di Ennio Capasa, realizzato nel quartiere più escluso di Tokyo. La griffe non poteva farsi regalo migliore per i suoi 25 che  sbarcare nella capitale nipponica simbolo di progresso ed avanguardia.

E ha deciso di farlo con un progetto davvero al altezza di questa città dove innovare è un must: non si tratta di un semplice  negozio ma di un concept store che è  un ibrido tra una boutique, su tre piani, una galleria d’arte ed un caffè.

Inutile dire che un’estrema cura caratterizza l’allestimento interno curato dallo stesso Capasa che si è avvalso della collaborazione con Patrick Blanc, botanico e artista francese: a lui si deve l’invenzione  del giardino verticale, maestosa che si ritrova  all’interno del caffè ( lo CNAC Wall) dal tocco lounge.

Il risultato finale è quello di una fusione tra l’essenzialità del bianco, delle linee nette e di materiali come  il vetro e l’acciaio cromato specchio usato per le mensole e la natura che, insieme all’arte, dà vita agli ambienti. Quest’ultima è il  fulcro del CNAC Lab: si tratta di uno spazio che ospiterà, per cominciare, la mostra curata dal giovane e talentuosa architetto di Tokyo. Ryuji Nakamura. Oggetto della mostra sarà la storia della maison presentata attraverso i look indossati dalle più influenti celebrity internazionali.

Nello store, oltre alle collezioni pret-à-porter, si trovano anche special editions di accessori iconici della Maison ed inoltre è a disposizione dei clienti un Royal Customer Service.

Inizia così la nuova avventura di Costume National in Giappone che, d’altra parte appariva come una metà inevitabile. In proposito sono eloquenti le parole dello stesso Capasa.

“Sin dall’inizio della mia carriera il Giappone ha avuto un ruolo fondamentale nella mia vita personale e professionale . L’AoyamaComplex di Tokyo porta il concept di boutique nel futuro: arte, moda e leisure si incontrano in un unico spazio”.

Fonte: Vogue.it