Baci&Abbracci è il noto marchio italiano di abbigliamento casual-sport nato circa 7 anni fa, precisamente nel 2004, che fa capo alla società milanese Baci & Abbracci Collezioni Srl. Sembra che le cose però non vadano tanto bene tra chi sta o stava dietro le quinte di questa nota firma che rimanda a dolci effusioni d’amore e d’amicizia. Sembra però che tal ragione sociale non possa essere più tanto appropriata, almeno secondo le vicende che vedono protagonisti due volti noti del famoso marchio.
Bobo Vieri avrebbe preso un paio di pugni e cazzotti degni della migliore saga di Bud Spencer, in quel di Formentera dall’ex socio del suo marchio di abbigliamento “Baci & Abbracci” Roberto Adago. Le motivazioni che hanno spinto i due ex amici sul ring del combattimento non sono ben note e accertate, ma sembra che Vieri avrebbe difeso una cameriera del bar, Carolina, dai modi brutali dell’Adago. Vieri quindi paladino delle donne e strenuo difensore del galateo? Può essere, ma nulla è accertato e sinceramente Bobo Vieri a difendere una dolce donzella dalle grinfie di un altro marpione non ce lo vediamo proprio. Fatto sta che l’ex socio, ricordando quanto studiato nei trascorsi anni presso l’accademia della crusca, ha pensato bene di lanciare al bomber (mai professione fu più azzeccata) una bella sedia afferrata prontamente, in aggiunta a un bel morso sull’importante naso di Bobo.
Diciamo subito che i protagonisti non appartengono certamente a quella che potrebbe definirsi una classe di filosofi di disciplini demoantropologiche o ricercatori di strategie di sviluppo sostenibile. Roberto Adago, forse meno noto del compagno calciatore, solo l’anno scorso infatti, era stato arrestato dopo una rissa all’Armani Caffè, a Milano, dopo che aveva preso a pugni il nipote di Clara Agnelli, Ernesto von Furstenberg Fassio, per ragioni mai precisamente edificate. Non contento di ciò, nel 1994, Adago, sempre a Formentera, scenario a cui sembra essere molto affezionato, aveva partecipato ad un violento scontro con la Guardia Civil dell’isola finito con l’incendio di una macchina della polizia locale, un paio di manganellate e l’ovvio arresto.