L’ equivalente italiano del termine sandblasting è sabbiatura, ovvero il trattamento che viene applicato al denim e che consiste nello spruzzare della sabbia sul tessuto con dei compressori a mano.
Viene così assicurato ai jeans un aspetto usato ed invecchiato ma anche un grande rischio, a chi opera il trattamento, di inalare sabbia, se non adeguatamente protetto. Purtroppo, nessuno può garantire che lo sia in alcuni paesi come l’ India, il Bangladesh, la Cina ed il Pakistan dove viene delocalizzata la produzione e dove non esistono norme di sicurezza. Così il rischio che i lavoratori corrono è quello di ammalarsi di silicosi, proprio come i minatori.
L’unica soluzione, eticamente corretta, è quella di abolire del tutto questo tipo di trattamento. Tale decisione è stata presa da Versace che ha deciso, inoltre di partecipare alla lotta alla sabbiatura come pratica di lavorazione.
Va osservato, come la decisione del brand non sia stata, d’altra parte, del tutto spontanea…PiuttostoVersace ha seguito l’invito degli attivisti di Abiti Puliti, la divisione italiana della Clean Clothes Campaign attiva in 15 paesi europei e in contatto con 225 associazioni che lavorano nei paesi dove è maggiormente delocalizzata la produzione, dal Sudamerica al sud-est asiatico.
Il mezzo usato dagli attivisti per bombardare la maison Versace con le loro valide proteste è stato il web e, in particolare, il social network Facebook dove la pagina del marchio è stata letteralmente invasa dagli interventi di Abiti Puliti.
Dopo aver deciso di disattivare la possibilità di pubblicare post e commenti sulla propria pagina Facebook, Versace ha riflettuto e saggiamente deciso di eliminare il sandblasting dai suoi trattamenti ed annunciato che
“In seguito a una verifica, che ha confermato che nessun fornitore utilizza la tecnica di sabbiatura del jeans, Versace ha deciso di agire in modo ancora più proattivo, unendosi ai leader del settore che sostengono l’eliminazione della sabbiatura come pratica di lavorazione”.
Addirittura poi, come detto, il brand ha deciso di prendere parte attiva alla campagna come, in passato hanno fatto anche Benetton, Burberry, Carrera, Charles Vögele, Esprit, Gucci, H&M, Levi’s, Mango, Pepe Jeans e Replay.
Il problema è che molti altri marchi non hanno intenzione di rinunciare al trattamentodal momento che l’effetto invecchiato è particolarmente apprezzato e richiesto. Va poi osservato come gli altri mezzi utilizzati per ottenere un denim vintage, se non nocivi direttamente per l’uomo, lo sono per l’ambiente: in alternativa alla sabbia possono essere infatti utilizzate delle pietre ma tale trattamento comporta in grande spreco d’acqua e, per tale ragione, vi si sono già opposti marchi eco come Marithé + François Girbaud.
Fonte: Marie Claire. it