Il Better Place Program (già il nome è evocativo al massimo di quale sia l’obiettivo) è un programma fortemente voluto e sostenuto da uno dei marchi più famosi per quanto riguarda la produzione di abbigliamento sportivo e accessori per lo sport, Adidas. In sostanza la mission del brand si sta incamminando verso un percorso che già molti marchi e addetti ai lavori stanno scegliendo, quello dell’eco-sostenibilità.
Il Better Place Program studia e progetta prodotti che sono il frutto dell’innovazione e della ricerca in fatto di semplificazione del design, del miglioramento dell’efficienza e dell’uso di materiali che siano eco-sostenibili e rispettino l’ambiente, ed è lo stesso programma a definire le linee guida per la realizzazione di prodotti eco-friendly. Se un prodotto non rispetta tutti i requisiti necessari non otterrà il logo del programma.
Ed è in questa ottica che la stilista inglese Stella McCartney, convinta sostenitrice dell’ecologia nonché vegana, collabora da diversi anni con Adidas e con il Better Place Program. Per la prossima stagione autunno/inverno ha infatti realizzato una collezione sportiva che riesca a coniugare i due requisiti fondamentali: adattabilità e sostenibilità. La collezione si compone di felpe con cappuccio, giubbotti impermeabili, pantaloni morbidi, ballerine e borse rigorosamente sporty ma cui Stella McCartney ha saputo donare quel tocco glam-chic.
I capi, creati esclusivamente con materiali provenienti da una fonte sostenibile, sono stati realizzati senza l’uso di agenti chimici pericolosi e nel rispetto dei più alti standard di qualità del posto di lavoro e di utilizzo di sistemi per il risparmio di energia per evitare così gli sprechi. Ogni capo è stato inoltre realizzato con materiali riciclati, cotone organico e colorazione naturale.
Insomma, un ulteriore sforzo per salvaguardare il nostro pianeta e assicurargli un futuro e un esempio ancora più forte se dato da grandi colossi dell’abbigliamento commerciale come Adidas e da designers sofisticati e, al tempo stesso, sensibili come Stella McCartney.
Fonte: Vogue.it