Brema e il designer di fama internazionale Roberto Menichetti, presentano a Pitti Immagine Uomo la loro prima collezione Autunno Inverno 2011 2012.
La collezione sarà composta non soltanto da capi a marchio Brema, ma anche da un selezionato numero di articoli con il nuovo logo Brema-Menichetti.
La collezione Autunno Inverno di Brema riprende e rielabora le sue radici storiche legate al mondo dell’enduro e ai viaggi-avventura in moto. Le tipologie prodotte saranno però molto ampliate e quindi il capo spalla, che ne rappresenta da sempre il core-business, viene affiancato e abbinato a pantaloni, camice e felpe, con l’obiettivo di creare un total look dove lo stile Brema sia immediatamente riconoscibile.
Nuovi sono i tessuti che, partendo da quelli basici fino ad arrivare ai panni con diversi trattamenti, hanno tutti una lavorazione “tecnica”: su chiare indicazioni di Roberto Menichetti, infatti, sono stati resi adatti alle esigenze di un fruitore sempre più orientato ad usare il capo in modo polivalente.
Grande attenzione, quasi maniacale, è stata riservata al mood e alla vestibilità di ogni singolo articolo, dove si è cercato di coniugare praticità, essenzialità ed eleganza delle forme.
Anche nel logo, che da sempre contraddistingue il marchio fin dalle origini, l’evoluzione è stata fondamentale e, seppure in alcuni casi rimanga quello storico, ne sono nati di nuovi: partendo dallo stesso carattere e posizionamento, troviamo dei macro loghi che creano nelle maniche un movimento e una caratterizzazione davvero particolare per Brema.
Per quanto riguarda invece i capi a marchio Brema-Menichetti, diciamo che in questo caso Menichetti si è “spinto oltre”: capi che per Brema potrebbero sembrare una forzatura, per tipo di tessuto, trattamento e design, qui assumono un ruolo determinante e di grande rilievo. La particolarità è che, comunque, sono stati tutti creati con l’intento di essere abbinati a capi Brema. Questo per adattarsi all’esigenza sempre più consolidata tra le nuove generazioni di vestire in maniera disinvolta e pratica e, soprattutto, con la possibilità di mixare prodotti che, talvolta, sembrano profondamente diversi, ma che di fatto non lo sono, dando la possibilità al cliente finale di diventare lui stesso un “creativo” e di ritagliarsi una sua esclusività nel vestire.