Aimpes (Associazione Pellettieri Italiani) promuove da anni iniziative volte alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema della contraffazione. Dalla realizzazione di un allestimento con borse e accessori veri e falsi messi a confronto, denominato Cubo Anticontraffazione, esposto nelle piazze delle più importanti città italiane – Milano, Roma, Firenze, Parma, Rimini, Riccione – alla promozione attraverso affissione e cartoline della campagna “da noi i falsi sono banditi”, alla realizzazione dell’etichetta We Love Italian Bags, nata per distinguere i prodotti Made in Italy, all’organizzazione di tavole rotonde e convegni. “Si stima che negli ultimi 10 anni il fatturato dell’industria del falso sia aumentato del 1.600%, – afferma Giorgio Cannara, presidente Aimpes/Mipel – con un valore che si aggira tra i 200 e i 300 milioni di Euro. Il settore della moda è quello più esposto al fenomeno, rappresentando il 60% dell’intero mercato della contraffazione. I prodotti in pelle, in particolare le borse, sono tra quelli maggiormente colpiti e i risvolti economici e sociali sono sempre più drammatici”. Il giro d’affari della pelletteria contraffatta è stimato infatti in 1,2 miliardi di Euro, il 26% del fatturato ufficiale del settore. Le borse vanno a coprire il 70% del fatturato illecito, con un valore presunto di 840 milioni di Euro. 40.000 sono i posti di lavoro persi in Italia come conseguenza dei mancati introiti legali. “I pezzi sequestrati nel 2007 dalle forze di polizia (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Polizie Municipali), che rappresentano solo una piccola parte di quelli prodotti illegalmente, nelle categorie Tessile-Abbigliamento-Acccesori sono più di 14,9 milioni, – sottolinea Mauro Muzzolon, direttore generale Aimpes/Mipel – pari al 22% del totale dei sequestri effettuati sul territorio italiano. Si stima siano più 38 milioni i prodotti di pelletteria falsi immessi sul mercato ogni anno.”
Due sono in particolare gli aspetti che destano maggiore preoccupazione:
1. la contraffazione non riguarda più solo le grandi griffes
2. a rendere i dati ancor più allarmanti vi è il connubio con la criminalità organizzata.
Sia le organizzazioni criminali italiane sia quelle internazionali hanno sempre più interesse a controllare un mercato, quello della contraffazione, che con il minimo rischio garantisce un enorme flusso di denaro. “Queste cifre e le recenti inchieste – continua Giorgio Cannara – che hanno mostrato come sia per alcuni estremamente semplice eludere norme attuali e controlli, dimostrano quanto sia inderogabile un intervento risolutivo contro tutta la filiera della contraffazione che, grazie al suo imponente giro d’affari, riesce ad arrivare a qualsiasi prodotto, minandone la credibilità e l’affermazione nei mercati legali. ”L’iniziativa promossa a Savona è un importante anello della catena informativa volta a mettere l’intera questione nelle giuste prospettive e a togliere alibi e leggerezze di comportamento: nessuno ha il diritto di continuare a “giocare”, meno che mai quando sa quanto sia veramente pericoloso e sporco questo gioco.
AIMPES, Associazione italiana dei produttori di pelletteria, nasce nel 1966 dalle ceneri di Aimpec, la prima associazione di categoria che dal 1946 rappresentava i pellettieri italiani. AIMPES raggruppa le più qualificate imprese produttrici di articoli in pelle e materiali succedanei e ha come scopo principale il sostegno della categoria, di cui cura gli interessi a tutti i livelli istituzionali. Verifica il rispetto del codice di condotta delle imprese a tutela del lavoro minorile e coatto in collaborazione con le Organizzazioni Sindacali settoriali e studia e patrocina le iniziative utili alla promozione e alla valorizzazione della pelletteria italiana nel mercato domestico e all’estero. Aimpes inoltre promuove il Mipel, manifestazione internazionale della pelletteria, giunta alla 95esima edizione (4-7 marzo 2009), leader nel mondo e più importante vetrina del Made in Italy di qualità; organizza manifestazioni autonome (Promopel ed altre manifestazioni fieristiche all’estero, in particolare in Estremo Oriente) e coordina la partecipazione di associati ad esposizioni all’estero.